Bagnaia: "In balia della moto, posso solo guardare. GP25 per Marquez? A lui piace il sottosterzo..."

Continua l'annata negativa di Bagnaia, che in questo 2025 non trova il feeling con la GP25. Il copione è sempre lo stesso: se riesce a partire bene, fatica poi nel corso della gara, chiudendo a podio o addirittura fuori. La situazione non è cambiata al Mugello, nonostante sia un circuito a lui favorevole e nonostante la spinta dei tifosi sulle tribune. Nei primi passaggi è il Pecco d'altri tempi, che lotta con i Marquez per la vittoria, ma verso la seconda parte di gara inizia a calare, per poi farsi superare da Di Giannantonio a due giri dalla fine. Al termine del GP, il torinese appare visibilmente amareggiato per il risultato e per la difficoltà di trovare un feeling con la Ducati che è fondamentale: "Ho sempre portato io la moto in giro facendo quello che volevo, mentre quest'anno sono in balia di quello che mi chiede di far lei. Moto costruita su Marquez? A lui piace il sottosterzo, io fatico molto di più."
Il feeling con la moto quest'anno non è ancora sbocciato, nonostante i numerosi tentativi e i lavori fatti in corsa per trovare il setup migliore. Bagnaia, però, non si arrende e analizza le differenze con gli altri anni, dove aveva il pieno controllo della moto, senza problemi all'anteriore: "Sicuramente qualcosa da provare c'è diverso perché alla fine dopo nove weekend di gara siamo sempre allo stesso punto. Se stacco completamente di traverso non mi fermo perché vado lungo e il posteriore non mi aiuta. Se stacco con le ruote allineate mi si chiude davanti, quindi non ho non ho una grandissima via di mezzo. Devo provare a fermarla molto da dritto quando inizio a portare dentro la moto e sperare di aver rallentato abbastanza. Ho sempre guidato in un modo e ho sempre portato io la moto in giro facendo quello che volevo, mentre quest'anno sono in balia di quello che mi chiede di far lei. Ogni volta che provo a imporre un mio stile, mi abbandona subito. Ed è un limite che quest'anno dopo nove gare ancora non non abbiamo trovato una quadra". La domanda che si fanno tutti riguarda le differenze con la moto del 2024: c'è quindi qualcosa di tecnicamente diverso se le prestazioni sono diverse? "Me lo chiedo anch'io perché alla fine la moto tecnicamente è molto simile. Anche nel 2023, quando il feeling con la moto non era al massimo, aveva un davanti estremamente stabile e gli altri anni pure. Quest'anno invece quella quella stabilità lì non c'è più, muove tanto e non c'è modo di fermarlo."
Guardando le prestazioni dei due piloti Ducati e il fatto che Marquez non sta incontrando tutti i problemi che tormentano Bagnaia, la domanda sorge spontanea: la GP25 è stata costruita su Marc? Risponde Pecco: "Marc ha ha un modo di entrare in curva molto sottosterzante, non dico che cerchi quella cosa lì, però vuole il sottosterzo e questo lo aiuta a farla girare. Forza molto col gomito, col ginocchio e col col gas e riesce a gestire tutto, mentre io che ho sempre guidato col davanti lo subisco molto di più". Un altro dubbio riguarda le differenze con la moto del 2024: c'è quindi qualcosa di tecnicamente diverso se le prestazioni sono diverse? "Me lo chiedo anch'io perché alla fine la moto tecnicamente è molto simile. Anche nel 2023, quando il feeling con la moto non era al massimo, aveva un davanti estremamente stabile e gli altri anni pure. Quest'anno invece quella quella stabilità lì non c'è più, muove tanto e non c'è modo di fermarlo."
Come detto, nei primi giri hanno lustrato gli occhi di tutti gli appassionati, ma per Bagnaia non sono sufficienti per colmare l'amarezza di non essere salito sul podio: "Non bastano, ma ho dato tutto come sempre", afferma a Sky Sport, "Ho fatto tutto quello che che potevo, ma quando ho provato a far di più mettendomi davanti, ho rischiato di cadere alla all'ultima curva. Finché ho un po' di supporto dall'anteriore, ovvero che non si muove e non mi si chiude, riesco a essere veloce, ma appena cala un po' faccio come tutto il resto dall'anno".
Soluzione che sembra lontana dall'essere trovata e, nonostante gli sforzi del torinese e della Ducati, la situazione sembra sempre essere la stessa: "Nonostante io ci provi non non c'è via di uscita e ho fatto per l'ennesima volta una gara dove sono stato lì a guardare i primi due. Oggi negli ultimi due giri tre perché alla fine mi ha passato Di Giannantonio. Sto lì a guardare, ci sono dei giri in cui provo a portarmi sotto per passarli, ma appena arrivo sotto, l'anteriore si chiude e mi tocca guardare e aspettare che magari qualcuno faccia l'errore, ma non è bello così. So di poter vincere gare, so di essere quello dei primi giri, ma purtroppo devo accettare che quest'anno, o almeno fino a qui, non ho mai avuto la possibilità di arrivare fino a fine gara lottando per vincere."
La Gazzetta dello Sport